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| L'avvocato Papa, leader dell' opposizione e cofirmatario del manifesto |
Più chiaro di così, si muore. I consiglieri d' opposizione del consiglio comunale di Arpaise non usano la diplomazia ma, in modo estremamente diretto, le cantano al loro sindaco, la professoressa Mena Laudato. E così, da svariate ore, il centro colpito dalla calamità del dicembre 2010 è tappezzato da questo manifesto-denuncia la cui conclusione - 'Dimettiti' - stampata con caratteri tipografici decisamente risaltanti, è estremamente indicativa del clima che si respira nel piccolo centro dell' hinterland sannita. I quattro firmatari - Giacomo Papa, Paolo Rossi, Ermanno Ruocchio e Renato Rossi - addebitano al loro primo cittadino la colpa di non aver saputo gestire al meglio la calamità, tanto da ritenere che - alla frana verificatasi un anno fa - se ne sia affiancata un' altra, quella amministrativa. La maggioranza d'Arpaise - accusata, tra le altre, di aver bypassato, quanto a responsabilità, l' Ente provinciale, scaricandole tutte sulla Regione - viene invitata a delucidare la popolazione circa varie questioni. Innanzitutto, sul perchè, a sei mesi dallo stanziamento regionale di 150.000 euro, non siano ancora iniziati i lavori sulla strada comunale Urbanelli. Ed, ancora, su quali siano le motivazioni per cui non sono mai state chieste alla Provincia le ragioni del non stanziamento di fondi a favore della provinciale Ciardelli, nonostante i milioni di euro ricevuti dallo Stato per la viabilità. Infine, un ultimo interrogativo - sempre rivolto al primo cittadino - circa le azioni da intraprendere nei confronti dei privati danneggiati che hanno perso per sempre la casa e il lavoro e che sono stati costretti a gesti estremi, anche oltre la legalità, con il suo silenzio assenso. In attesa di chiarimenti dalla casa comunale l' auspicio di una rapido ripristino dello stato di cose antecedente la calamità. Per il bene dei privati e, soprattutto, nell' interesse della comunità e della pubblica economia.
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