Titerno ed Alto Tammaro, lavoratori senza stipendio


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L'Italia delle caste che naviga nell'oro e, d'altra parte, quella dei lavoratori rimasti senza sostentamento. Due velocità, due mondi paralleli ma troppo pericolosamente lontani. L' ennesima storia di disperazione arriva dal cuore del Sannio. E' il caso dei lavoratori O.T.I. e O.T.D. della Comuntà Montana del Titerno e Alto Tammaro. Da mesi sono senza stipendio, sia quelli a tempo determinato licenziati il 30/09, sia quelli a tempo indeterminato in cassa integrazione dal 31/12/2011. Decine e decine le famiglie appese al filo di questo triste disagio. Numeri non da poco, anche considerando il globale contesto sociale dell' area. Tutta una questione di fondi da sbloccare e, quindi, di contorti cavilli della burocrazia. Attendiamo speranzosi che venga superata la contingenza del momento, pur nella convinzione di come il sistema e la struttura generale di questi organi sia da sottoporre a generale rivisitazione. Troppo aleatoria la posizione dei lavoratori, sballottati tra contratti a tempo determinato, finanziamenti degli enti locali e inghippi di una cieca burocrazia. Nonchè agli umori della (mala)politica, buona a promettere quando servono i numeri e facile, in seguito , a dimenticare. Tuttavia, il male peggiore è la coltre di silenzio.Quel velo di silenzio che è da squarciare, a tutti i livelli. Per la risoluzione della vicenda urge far rumore, perchè la 'tranquillità' è una buona alleata dell' immobilismo e del menefreghismo. La stampa, la società civile, qualche politico di buon animo, sollevino il coperchio dal pentolone e pongano alla pubblica attenzione la situazione di questi uomini abbandonati, con le loro famiglie, in una condizione di disagio e mortificazione. Senza omettere di ricordare come già tre anni fa - allorquando si costituì questa nuova comunità per fusione delle due preesistenti-  furono operati consistenti tagli tra il personale. 

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