di Barbara Burattini. Oasi di serenità e di quiete, perle del Mediterraneo. Sintesi di natura e di comfort, mete rinomate da decenni. Eppure, la crisi si affaccia anche a quelle latitudini. Ischia e Capri conoscono per la prima volta una flessione di presenze e di entrate. Questo, almeno, emerge dai dati relativi all' andamento del 2011. Decisamente migliori, invece, i numeri della costiera amalfitana e di quella sorrentina. Torniamo alle isole, però. Le dolenti note vengono maggiormente dall' Isola verde. Qui si è registrata una flessione - in quanto a presenze - quantificabile in un meno 30 per cento. Tale il dato di agosto, mese solitamente più gettonato dagli italiani. Addirittura, il sindaco di Forio ha fatto notare come durante il mese di luglio arrivi consistenti si siano avuti solo nelle giornate di venerdì e sabato. Varie le motivazioni per spiegare 'il fenomeno'. Il potere d'acquisto degli italiani, in primis, sceso (e di molto). Le strutture più colpite, non a caso, sono quelle rivolte ad un turismo medio-borghese. A non essere sfiorate dalla 'recessione', invece, soltanto le strutture per paperoni.Un pò come avviene a Capri dove 'tengono' il Quisisana e le realtà alberghiere del medesimo calibro. Un pizzico al ribasso le strutture'normali'.Ischia, dicevamo. Il costo dei fitti delle case - altro importante business - è andato al ribasso. Economicamente molto più vantaggioso andare in albergo. Magari anche solo per una settimana. “Il mese clou”, precisa sempre il primo cittadino ischitano, è divenuto, così, quello di settembre, quando i prezzi di alberghi, terme e ristoranti iniziano sensibilmente a scendere . Cambio della guardia, inoltre, tra i turisti stranieri. A farla da padrone, prima, erano i teutonici. Evidentemente, la recessione economica sembra interessare anche quelle latitudini se è vero che, negli ultimi anni, iniziano a predominare - numericamente parlando - i visitatori provenienti dall'ex Unione Sovietica. Cibo, vino e moda italiana iprincipali motivi d'attrazione.
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